Il distacco

Il Crocifisso di Donatello è stato trasportato dalla chiesa dei Servi di Padova al laboratorio di restauro di Udine della Soprintendenza da una ditta specializzata in trasporti di opere d’arte. All’interno della cassa è stato posto un guscio in polistirolo, di idonea densità, realizzato in negativo dall’acquisizione 3D della scultura: una contro forma nella quale il manufatto, posizionato con la sola interposizione di fogli di carta giapponese, era sistemato in condizioni di altissima sicurezza, senza attrito, con una possibilità di oscillazione di pochi millimetri. Il guscio, che costituisce un primo ragionamento anche sull’innovazione delle casse per la movimentazione di opere particolarmente preziose o delicate, è stato funzionale, come base di appoggio, anche per le operazioni di restauro eseguite in laboratorio.

Da Udine a Venaria Reale

Tutte le movimentazioni del Crocifisso sono state effettuate con lo stesso protocollo. Nel mese di luglio 2014 è stato trasportato nei laboratori della Fondazione Centro per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali “La Venaria Reale” per l’esecuzione della TAC. In tale occasione è stato realizzato è trasportato anche il supporto costruito per collocare la scultura nel tomografo sia in posizione orizzontale sia in posizione verticale.

Il ritorno a Udine

Eseguita la TAC, il prezioso intaglio è stato riportato a Udine per la prosecuzione del restauro. È stato trasportato altre due volte: dal laboratorio di restauro al Museo Diocesano di Padova in occasione della mostra Donatello svelato. Capolavori a confronto e dalla sede dell’esposizione alla chiesa dei Servi della medesima città, dove è stato collocato sull’altare della cappella sinistra del presbiterio.

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